mercoledì 22 aprile 2009

Niente dati sul premier in tv

Riporto un curioso pezzo di Pino Corrias per chi ancora si rifiuta di credere di vivere sotto un regime informativo (e non solo). Meditate gente meditate ... e magari cominciate ad agire.

Ha paura. Sono al telefono con un ricercatore dell’Istituto *** gli chiedo dati sulla permanenza in video di Silvio Berlusconi in queste ultime tre settimane, la prima riguarda il congresso di fondazione del Pdl, il G20 a Londra, il vertice Nato a Strasburgo, le altre due sono quelle del post terremoto.
Mi dice piano: “Ho capito” e poi resta in silenzio. Immagino stia consultando fogli, invece sento il suo respiro regolare e nessun altro rumore.
Perché parla piano? gli chiedo.
E lui: “Perché non dovrei essere al telefono con lei”, mi dice. Poi va in pausa, come in un fermo immagine, anche se sento piccole voci in sottofondo: “Perché qui il clima è molto cambiato, mi spiego?…”.

Provo a sbloccarlo: perbacco, e come sarebbero questi dati?
“I dati sono clamorosi…”. Quando dice “clamorosi” rallenta di più.
Clamorosi come?
Mi ignora: “Non credo che usciranno. Non ora”.
Non lo crede. E infatti di dati, fino a questo momento non ne girano affatto. Dimostrerebbero come e quanto il Cavaliere abbia presidiato, senza alcuna interferenza, le sei reti nazionali ogni giorno e ogni notte, in diretta e in replica, nei tg e nei contenitori del mattino, del pomeriggio, nelle prime e nelle seconde serate. Nei panni:
1. del capo carismatico che fonda il suo partito in nome del suo popolo, cantando sull’attenti sul palco, davanti alla platea in festa, con la mano sul cuore, inondato dalla luce dei riflettori e dai sorrisi delle sue giovani fanciulle governative;
2. del crocerista in gita internazionale, che fa gli scherzi alla comitiva, ride, disturba, arriva in ritardo alla foto di gruppo per fare il bullo al telefono e risolvere da solo crisi delicatissime;
3. del padre della patria sul luogo della tragedia nazionale che piange col suo popolo; del capo cantiere che organizza i lavori, le tende, la scuola, gli scavi; della guida che rassicura; del buon re che allevia e che promette; del dentista che cura; del timoniere che conduce.
Ripete: “Clamorosi”.
Clamorosi quanto?
“Lei pensi a un tempo e poi lo raddoppi, lo triplichi”.
L’opposizione?
“Cosa intende per opposizione?”
Franceschini, Di Pietro, chi altro?
“L’opposizone che conta per lui è Bossi. Che infatti è sparito. E’ l’unico che gli faccia ombra insieme con la crisi, sparita anche lei, lo ha notato?”.
Mi dice questi numeri o no?
“Fossi matto. Il mio è un lavoro precario e ci tengo. Se mi cita vengo a mangiare a casa sua, d’accordo?”.
Promesso.


fonte voglioscendere