venerdì 29 maggio 2009

Il vero peccato di Berlusconi

Vi riporto un interessante articolo del Financial Times che attacca senza mezzi toni Berlusconi sulla vicenda Noemi Letizia. Anche gli inglesi sono comunisti sovversivi?

E’ il momento degli indovinelli: quale calda 18enne rovina famiglie, come viene chiamata dai giornali scandalistici europei, ha recentemente fatto questa storica affermazione: “Voglio fare la showgirl, ma mi interessa anche la politica, sono flessibile”.
Si, è Noemi Letizia, l’adolescente al centro della richiesta di divorzio lanciata contro il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, dalla moglie, Veronica Lario. Leggendo l’intervista concessa da Noemi al quotidiano Il Corriere del Mezzogiorno (“canto spesso con Papi Silvio al piano, oppure facciamo karaoke”) è difficile decidere per chi essere più dispiaciuti: per la Lario, l’ex fidanzato di Noemi Gino Flaminio oppure per tutti i 60 milioni di italiani.
Flaminio ha tutte le ragioni per sentirsi trattato ingiustamente. Ha raccontato di essere uscito con Noemi per 16 o 17 mesi: “era una relazione seria”. Fino a quando, 6 mesi fa, lei ha ricevuto una telefonata inattesa dal primo ministro.
Probabilmente Flaminio un giorno capirà di stare meglio senza la volatile Noemi. Dall’altra parte i sondaggi mostrano che gli italiani sembrano determinati a stare con Berlusconi, il cui gradimento rimane eccezionalmente alto a oltre un anno da quando è diventato primo ministro per la terza volta in 15 anni.
Gli avversari di Berlusconi, sia in Italia che all’estero, diventano rossi di rabbia quando vedono come riesce a cavarsela. Meno di due settimane fa un tribunale di Milano ha stabilito che David Mills, un avvocato inglese condannato nel 1997 per avere accettato una mazzetta da 600.000 dollari, ha testimoniato il falso per proteggere Berlusconi e la sua finanziaria Fininvest.
In qualunque altro paese europeo uno scandalo di queste dimensioni avrebbe fatto cadere il primo ministro in meno tempo di quello che ci vuole a dire “Papi”. Ma non in Italia, dove l’anno scorso Berlusconi é riuscito a far passare un provvedimento parlamentare che gli garantisce l’immunità da qualsiasi procedimento legale.
Naturalmente il premier nega qualsiasi addebito e dice che è tutto un complotto dei giudici di sinistra finalizzato a distruggere la sua carriera politica. Questo deprimente rituale fatto di accuse e contro accuse tra Berlusconi e la magistratura va avanti da molti anni e non mostra nessun segno di voler finire.
In ogni caso, nel tribunale dell’opinione pubblica c’è chi considera sorprendente che Berlusconi ancora non sia stato ritenuto colpevole di essere il peggiore amministratore dell’economia italiana dal 1945. La sua prima e breve esperienza di governo nel 1994 non ha prodotto nessun risultato. I suoi cinque anni al potere dal 2001 al 2006 sono ricordati principalmente per il fallimento nell’introdurre quelle riforme di cui l’Italia ha un disperato bisogno per diventare competitiva nella zona euro. Adesso Berlusconi siede sopra a quel declino che il Fondo Monetario Internazionale ritiene possa fare dell’Italia l’unico paese della zona euro a subire tre anni consecutivi di recessione, dal 2008 al 2010.
Sono ancora più preoccupanti le stime della Commissione Europea: il debito pubblico italiano è atteso in aumento fino al 116 per cento del prodotto interno lordo entro il 2010. In altre parole l’Italia tornerà indietro fino alla fine degli anni ’90. Noemi o non Noemi, questo è il vero peccato di Berlusconi.


fonte: Financial Times
traduzione: Che dicono di noi

mercoledì 20 maggio 2009

Si dice il corrotto ma non il corruttore

“Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno”. Lo dice Gesù all’apostolo Tommaso, che ha dovuto infilare la mano nella piaga del costato per credere nella resurrezione.

Il processo Berlusconi-Mills (noto a tutti, grazie a un’informazione serva, soltanto come il “processo Mills”: si diceva il corrotto, ma non il corruttore) non ha nulla di spirituale né di trascendente. E’ una sporca storia di corruzione, il paradigma del modus operandi di Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana. Un grande corruttore che ha sempre comprato tutto e tutti, avendo sempre avuto la fortuna di incontrare gente comprabile.

lI suo gruppo comprava la Guardia di Finanza perché chiudesse gli occhi sui libri contabili taroccati. Comprava politici, da Craxi in giù, in cambio di leggi à la carte. Comprava giudici, da Vittorio Metta in giù, per vincere cause civili perdute in partenza, come quella che scippò la Mondadori a De Benedetti per dirottarla nelle mani del Cavaliere. Pagava persino la mafia, per motivi facilmente immaginabili. Per sapere tutto questo non era necessario attendere la sentenza di ieri: bastavano tutte le altre, emesse negli ultimi 15 anni nella beata indifferenza della quasi totalità della stampa e della totalità della televisione, per non parlare della cosiddetta opposizione.

Ora il Tribunale di Milano ci informa che il Cavaliere comprò con 600 mila dollari anche un falso testimone, il suo ex consulente inglese David Mackenzie Mills (che gli aveva costruito un sistema di 64 società occulte, nei paradisi fiscali), per garantirsi “l’impunità e i profitti” nei processi Guardia di Finanza e All Iberian. Il tutto nel 1998-99, quando era già travestito da politico, aveva già guidato un governo e si accingeva a guidarne altri due. Ma anche questo si sapeva da anni. O meglio: lo sapeva chiunque avesse dato un’occhiata alle carte del processo o ne fosse stato informato. La sentenza doveva semplicemente sanzionare penalmente una condotta già assodata. Perché uno dei due protagonisti, David Mills, aveva confessato tutto al suo commercialista Bob Drennan, in una lettera che pensava sarebbe rimasta top secret: “… la mia testimonianza (non ho mentito ma ho superato curve pericolose, per dirla in modo delicato) aveva tenuto Mr B. fuori da un mare di guai nei quali l’avrei gettato se solo avessi detto tutto quello che sapevo… Nel 1999 mi fu detto che avrei ricevuto dei soldi… 600 mila dollari furono messi in un hedge fund… a mia disposizione…”.

Purtroppo per lui (e per “Mr B.”), Drennan lo denunciò al fisco inglese
, così la lettera finì sul tavolo dei pm milanesi. Interrogato a botta calda, Mills confessò a verbale che era tutto vero, salvo poi ritrattare con una tragicomica e incredibile retromarcia. La sentenza di ieri aggiunge la sanzione a ciò che chi voleva o poteva sapere già sapeva: il nostro presidente del Consiglio è, per l’ennesima volta, un corruttore, per giunta impunito per legge. Ha comprato un testimone in cambio di una falsa testimonianza. Un reato commesso per occultarne altri, a loro volta commessi per nasconderne altri ancora. Ora che è di nuovo al governo, per garantirsi l’impunità non ha più bisogno di corrompere nessuno: gli basta violare la Costituzione con leggi come la Alfano, approvata e promulgata nell’indifferenza di chi avrebbe dovuto contrastarla e respingerla. La stessa indifferenza, salvo rare eccezioni, ieri ha accolto un verdetto che in qualunque altro paese avrebbe portato su due piedi all’impeachment. Lo stesso silenzio di Mills. Che però, almeno, si faceva pagare bene.

Marco Travaglio (fonte voglioscendere)


Come si può chiamare democratico un paese in cui la legge non viene rispettata dai potenti, ma viene imposta con la forza ai deboli? Come si può continuare a fidarsi delle istituzioni se queste sono le prime a non onorare le sentenze dei giudici? Come si può accettare che la costituzione venga calpestata e fatta a pezzi per salvare il più famoso dei delinquenti grazie a leggi ad personam per lo più anticostituzionali? Come si può permettere che il paese sia governato da un ex piduista, da diciotto condannati in via definitiva e da un'ottantina condannati in primo e secondo grado (PDL 70%, PD 20%)? Come si può accettare che Berlusconi dopo la condanna per il caso Mills dica: "Risponderò in Parlamento" e non davanti ai giudici? Non so se c'è una risposta a tutti questi interrogativi, ma sono convinto che siamo noi i primi a dover cambiare, cominciando con lo spegnere la TV di regime, iniziando ad informarci, protestando, partecipando alla vita politica del nostro territorio, ma soprattutto cominciando ad incazzarci e a non accettare più tutto questo come già ci insegnava un famoso film del 1976 di Sidney Lumet (vedi sotto).

venerdì 15 maggio 2009

Le liste di Argelato

Sono state depositate e approvate in data 10 maggio 2009 le liste e i programmi dei candidati sindaci alle amministrative di giugno per il comune di Argelato. Vi invito a leggere i programmi e a partecipare attivamente alle riunioni che verranno organizzate per la presentazione dei singoli gruppi così da poter arrivare al voto del 6 e 7 giugno preparati e con una decisione cosciente.

giovedì 7 maggio 2009

Italia: libertà di stampa parziale

NEW YORK - L’Italia è l’unico Paese europeo a essere retrocesso nell’ultimo anno dalla categoria dei «Paesi con stampa libera» a quella dei Paesi dove la libertà di stampa è «parziale». La causa: la «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati». Lo afferma in un rapporto Freedom House, un’organizzazione non-profit e indipendente fondata negli Stati Uniti nel 1941 per la difesa della democrazia e la libertà nel mondo, la cui prima presidente fu la first lady Eleanor Roosevelt. Lo studio viene presentato venerdì al News Museum di Washington e sarà accompagnato da un live web cast che si potrà scaricare sul sito Freedomhouse.org.

CLASSIFICA - Nell’annuale classifica di Freedom House, l’Italia va indietro come i gamberi, insieme a Israele, Taiwan e Hong Kong. «Un declino che dimostra come anche democrazie consolidate e con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà», ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House. Su un punteggio che va da 0 (i Paesi più liberi) a 100 (i meno liberi), l’Italia ottiene 32 voti: unico Paese occidentale con una pagella così bassa. I «migliori della classe» restano le nazioni del Nord Europa e scandinave: Islanda, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia (prime cinque a livello mondiale). Le «peggiori»: Corea del nord, Turkmenistan, Birmania, Libia, Eritrea e Cuba.

PROBLEMA ITALIA - Il «problema principale dell’Italia», secondo Karin Karlekar, la ricercatrice che ha guidato lo studio, è Berlusconi. «Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida», spiega. Altri fattori: l’abuso di denunce per diffamazione contro i giornalisti e l’escalation di intimidazioni fisiche da parte del crimine organizzato. Intanto giovedì il Committee to Protect Journalists, un’organizzazione non-profit che lavora per salvaguardare la libertà di stampa nel mondo, ha pubblicato la top ten dei peggiori Paesi al mondo per i blogger. La Birmania guida la lista, seguita da Iran, Siria, Cuba e Arabia Saudita. Sesto il Vietnam, seguito a ruota da Tunisia, Cina, Turkmenistan ed Egitto.

fonte sabinaguzzanti.it

mercoledì 6 maggio 2009

Occhio al fazzoletto profumato

Avete presente i fazzoletti profutami tanto pubblicizzati e dalle miracolose capacità lenitive? Bene, sembrerebbe abbiano uno spiacevole rovescio della medaglia. Leggete questo articolo che ho pescato in rete.

I nuovi fazzoletti Tempo Complete Care (una confezione da 10 costa da 1,99 a 2,19 euro) si presentano come ideali per il raffreddore. I messaggi promozionali puntano sulla loro capacità di lenire gli arrossamenti al naso e favorire la respirazione grazie a ingredienti come l’olio di eucalipto. In effetti questi fazzoletti profumati contengono davvero eucalipto (eucalyptol), ma anche altri ingredienti che di naturale non hanno proprio nulla.
Ci sono due sostanze chimiche considerate emollienti (di cui una è un derivato petrolifero: petrolatum mineral oil) e quattro sostanze chimiche profumanti che possono provocare allergie (hexyl cinnamal, limonene, hydroxyisohexyl 3-cyclohexene carboxaldehyd, buthylphenyl methylpropional). Proprio per evitare fastidi alla salute, sulla confezione troviamo l’avvertenza “evitare il contatto con gli occhi”. Dato che si tratta di un fazzoletto, questa precauzione è a dir poco anomala: in pratica dovreste ricordarvi di usarlo solo per il naso. Ma non è solo per una questione di praticità che ne sconsigliamo l’acquisto.
Da questi fazzoletti è meglio tenere alla larga i più piccoli: l’agenzia francese per la sicurezza dei prodotti cosmetici ha segnalato che alcuni oli essenziali, tra cui proprio l’eucalipto, possono avere effetti neurologici dannosi per i bambini, specialmente se di età inferiore ai 3 anni. In Francia ne è stato quindi vietato l’utilizzo come ingredienti nei prodotti dedicati ai bebè.


fonte altroconsumo

lunedì 4 maggio 2009

Febbre suina

Riporto un breve articolo di Marco Travaglio che mi costringe ad interrogarmi sul come sia possibile che ci sia ancora qualcuno che si fida di Mr. B., un personaggio definito dalla sua stessa moglie un frequetatore di minorenni e un malato.

Segnatevi queste due frasi: “Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni… perché la ragazza minorenne la conosceva prima che compisse 18 anni: magari fosse sua figlia…”. “Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. E’ stato tutto inutile”. Le ha pronunciate la moglie, da ieri ex, del nostro presidente del Consiglio, e le hanno raccolte la Repubblica e La Stampa. Memorizzatele perché non le sentirete mai citare in nessun tg o programma delle tv di regime. Lasciamo perdere quelle della ditta, dove chi dovrebbe informare è stipendiato dal tizio che va con le minorenni e non sta bene.
Vediamo il “servizio pubblico”: i tg dell’ora di pranzo, i primi in onda dopo lo scoop dei due quotidiani. Tg2 (sempre così prodigo di gossip,anche sull’ultima starlette): 5 secondi da studio, meno che per il divorzio di Mel Gibson. Tg1: 15 secondi da studio, affidati all’affranta Susanna Petruni, che occulta le frasi-bomba di Veronica e riesce persino a chiudere con una vecchia frase del premier (ieri insolitamente taciturno): “La signora si è fatta ingannare dai giornali della sinistra”. Tg3: breve servizio di 50 secondi, nemmeno un cenno alle minorenni e all’uomo malato, ordinaria amministrazione e chiusura con l’avvocato Ghedini (tornato sulla breccia dopo mesi di quarantena, causa lodo Alfano) che suona il silenzio su “un fatto privato”. Ma il fatto privato è il divorzio, così come le eventuali scappatelle dell’attempato Cavaliere di Hardcore, nonno settantatreenne di tre (prossimamente quattro) nipotini. Sono invece fatti pubblici, pubblicissimi, le dichiarazioni della persona che conosce meglio di tutti il nostro premier, e che lo definisce “uomo che frequenta le minorenni” e lo paragona a “una persona che non sta bene”. Febbre suina, par di capire.
Ora, immaginiamo le stesse frasi in bocca alla signora Obama, o Zapatero, o Brown, e i commenti delle tv e dei giornali di tutto il mondo. Non nel gossip: nelle pagine politiche. Non per nulla l’Italia è di nuovo “semilibera” nella classifica di Freedom House. Quel che accadrà nelle prossime settimane è prevedibilissimo. I siti del Pdl e i fogli d’ordini del regime han già servito l’antipasto: “Il Giornale” con un attacco alzo zero alla “First Lady in sonno” che “danneggia il premier e il governo” diventando “nemica della maggioranza degl’italiani”; “Libero” (una testata, un ossimoro) con tre foto di Veronica giovane a seno nudo. Prossimamente su questi schermi, qualche vecchio filmino osè, magari allegato a uno degli house organ del Sultano. Insomma la massacreranno, com’è accaduto in questi 15 anni a chiunque si sia messo di traverso sulla strada del padrone d’Italia: dai pm di Mani Pulite alla Ariosto, da Montanelli a Biagi, da Santoro a Luttazzi, a tutti gli altri epurati. I servi e i killer stanno già oliando le mitragliatrici.

Marco Travaglio


fonte voglioscendere