A partire da oggi, i nostri figli nascono con oltre 30 mila euro di debito a testa. Non hanno ancora una carta di credito, non sanno cosa sia una cambiale ma lavoreranno dieci anni solo per mettersi in pari. Il debito pubblico italiano a maggio tocca il nuovo record di 1827,1 miliardi di euro. Quindici miliardi in più rispetto al mese precedente, 69 in soli cinque mesi. Ci indebitiamo al ritmo di 14 miliardi di euro al mese. La Grecia è andata. I politici locali se la sono già magnata, e a tutto il resto ci hanno pensato gli speculatori internazionali. A spese di chi? Vediamo se indovinate.
L'Europa decide di prestare 110 miliardi di euro alla Grecia per tenerla a galla. La BCE li crea dal nulla, appositamente per Atene. Sono destinati alla Grecia ma non glieli da. Perchè? Perché Standard & Poor’s ha giustamente declassato il debito sovrano greco al rango di junk. Spazzatura. Chi li presta fisicamente alla Grecia si becca la sola. E la banca centrale, di proprietà delle banche nazionali, a loro volta in larga maggioranza di proprietà di privati (qui da noi, per fare un esempio, solo il 6% di Banca d'Italia è pubblico), non ha nessuna voglia di caricarsi sulle spalle un prestito a fondo perduto.
E allora che si fa? Ma è semplice: paga pantalone, cioè noi. Si fa una telefonata a Tremonti e gli si dice: io ti presto quindici miliardi, e tu li presti alla Grecia. Si chiama garanzia. Non solo ci siamo cioè accollati 30 mila euro di debiti a testa, ma ora stiamo anche garantendo il debito greco. Se la Grecia non paga, non saranno i soci della BCE a rimetterci, ma ancora una volta i cittadini. Il popolo. El pueblo.
E per assicurarsi che la fregatura sia tecnicamente possibile, la BCE generosamente sospende l'applicazione della soglia minima di rating quale requisito di idoneità per il collaterale nelle operazioni di credito nell’Eurosistema nel caso di strumenti emessi o garantiti dal Governo greco.
Insomma, sarebbe come se un conoscente del tutto insolvente vi chiedesse dei soldi, voi li prestaste ad un vostro caro amico suggerendogli di prestarli a sua volta a quel conoscente, omettendo (disapplicazione della soglia) di specificare che non sarà mai in grado di restituirli. Il vostro amico non recupererà mai più i suoi soldi, in compenso ora li dovrà a voi.
Non c'è che dire: begli amici che frequentiamo!
fonte Byblu
martedì 13 luglio 2010
Ci indebitiamo al ritmo di 14 miliardi al mese
martedì 15 giugno 2010
A copli di mazza
Vi riporto un interessante articolo uscito oggi su Il Fatto Quotidiano e scritto da Luca Telese.
Accade nell’Italia delle guerre tra poveri. A Torino un extracomunitario, clandestino – maghrebino – massacra, a colpi di mazza da baseball una donna, italiana, dopo averla accusata di molestarlo, con i suoi abiti succinti.
È un esercizio violento e sadico, che suscita in noi emozione e rabbia. L’extracomunitario manda la donna in ospedale: l’ha sfigurata, le ha fracassato sei costole. Foto segnaletiche del criminale: aria torva, sguardo cattivo, pelle olivastra. Lei è viva per miracolo. Scopriamo sconcertati che era in attesa: ha perso il suo bimbo. Tutto il paese unito nel lutto. Questa gente se ne torni a casa sua, a delinquere. Fiaccolata della Lega: partecipano molti cittadini non politicizzati, persino un sindaco di centrosinistra. Ci saremmo voluti essere pure noi, maledetti barbari. Un prete della Caritas difende il maghrebino: “Aveva problemi psichici”. Gli devastano l’ufficio: se li portasse in convento, questi teppisti.
Tutti i tiggì aprono con le immagini strazianti del funerale. Una piccola bara bianca, dirette dei cronisti commossi, lacrime dei fratellini. Il nonno in Chiesa: “Non perdonerò mai!”. Come dargli torto? Durante un Porta a Porta sull’impossibilità del perdono, brucia un campo nomadi, in periferia. Sbagliato, certo. Ma era abusivo. A furia di essere buoni, distruggeranno la nostra civiltà, ci imporranno codici tribali, disprezzo per le donne.
Anzi no. La mazza da baseball era in mano a un italiano. Un ultras della Juve. La madre, poi, era Rom. Aveva chiesto l’elemosina. Il bimbo, in fondo, erapoco più di un feto. Forse l’aborto non c’entra con la mazza. È successo ieri. Torino, 14 giugno 2010. Perché drammatizzare? Ci sono notizie che non meritano la prima pagina.
giovedì 13 maggio 2010
Argelatese vs Bologna
Oggi pomeriggio alle 16.00, presso lo stadio comunale di Argelato si giocherà l'amichevole tra l'Argelatese e il Bologna. Saranno presenti tutti i giocatori della serie A e la presidentessa Menarini. Vi aspettiamo numerosi.
giovedì 29 aprile 2010
Consiglio Comunale 29/04/2010
Il Consiglio Comunale di Argelato è convocato presso la sede municipale (sala consiliare) per il giorno giovedì 29 aprile 2010 alle ore 20,30. Link all'ordine del giorno.
Segui in diretta streaming lo svolgimento del Cosiglio Comunale cliccando qui.
giovedì 25 marzo 2010
Rai per una notte
Stasera dalle 21, segui in diretta streaming lo show Rai per una notte anche dal blog di QuiArgelatoLibera. Buona visione.
venerdì 5 marzo 2010
Senza vergogna
fonte Il Fatto Quotidiano
lunedì 1 marzo 2010
MISTER B. “INCASSA”
Facciamo chiarezza sul caso Mills che ha coinvolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, attualmente ancora sotto processo, ma già assolto dal TG1 e dai giornali di regime. Di seguito allego un articolo tratto dal Fatto Quotidiano del 27 Febbraio 2010.
Grazie a tre leggi ad personam evita la galera
La condanna di Mills lo avrebbe coinvolto
di Peter Gomez e Marco Travaglio
Senza tre leggi ad personam, fatte apposta per lui e per Cesare Previti, ieri Silvio Berlusconi sarebbe stato prelevato dalle forze dell’ordine e accompagnato a San Vittore per scontare la pena dopo la condanna definitiva per corruzione giudiziaria di David Mills. Stessa sorte sarebbe toccata, con le opportune procedure di estradizione, per il legale (si fa per dire) inglese. E’ questa – checché ne dicano i tg e i giornali di regime – la traduzione in italiano della sentenza della Cassazione che l’altroieri ha confermato irrevocabilmente la colpevolezza di Mills per essere stato corrotto da Berlusconi con 600 mila dollari in cambio di due false testimonianze nei processi All Iberian e Guardia di finanza, e dichiarando il reato prescritto da un paio di mesi. Basta riavvolgere il nastro del processo per immaginarne l’esito finale e definitivo, al netto della legge ex Cirielli (2005), dell’indulto extra-large (2006) e del “lodo” Alfano (2008).
Nel 2004 la Procura di Milano scopre, da una lettera di Mills al suo commercialista, che il legale è stato ricompensato con 600 mila dollari da “Mr.B.” per le sue testimonianze reticenti. Il 26 novembre 2005 Mr.B. fa approvare in tutta fretta l’ex Cirielli, che taglia la prescrizione per gli incensurati (cioè anche per lui e per Mills): quella per la corruzione giudiziaria scende da 15 a 10 anni. E, siccome la tangente a Mills risale al 1999-2000, il reato si prescriverà non più nel 2014-2015, ma nel 2009-2010. Nell’ex Cirielli c’è anche una norma che tutti definiscono salva-Previti, ma è anche salva-Berlusconi: quella che consente agli ultrasettantenni di scontare la pena agli arresti domiciliari. Norma approvata quando Previti ha 71 anni e Berlusconi 69. Nel 2006 la Procura di Milano chiede e ottiene il rinvio a giudizio di Berlusconi e Mills. L’Unione vince le elezioni e, come primo atto in materia di giustizia, pensa bene di varare l’indulto più ampio della storia d’Italia, con la scusa del sovraffollamento delle carceri. Nessuno dei trenta provvedimenti di clemenza varati in 50 anni di storia repubblicana includeva la corruzione. Il buonsenso consiglierebbe di escluderla anche stavolta, anche perché in carcere non c’è nessuno che sconti la pena per quel delitto. Ma il diktat di Forza Italia è chiaro: o si include la corruzione (anche giudiziaria) o niente. Altrimenti Previti, condannato a 6 anni per corruzione giudiziaria nel processo Imi-Sir e a 1 anno e mezzo nel processo Mondadori, dovrebbe scontarne almeno 4 e mezzo ai domiciliari: invece, con lo sconto di 3 anni per l’indulto, uscirebbe subito in affidamento ai servizi sociali. Mastella e i vertici dei partiti “liberi tutti” – Ds, Margherita, Verdi, Sdi, Rifondazione e Udc – cedono all’istante a Forza Italia e a fine luglio del 2006 approvano l’indulto extra-large. Previti esce dai domiciliari e torna libero. Tutti i condannati per delitti commessi fino al 2 maggio 2006 avranno da spendere un buono-sconto di tre anni. Nel 2008 il processo Berlusconi-Mills è agli sgoccioli. Ma il 12 aprile l’imputato principale torna per la terza volta a Palazzo Chigi e vara subito la legge Alfano che immunizza le quattro alte cariche dello Stato, cioè lui. Il Tribunale di Milano stralcia la sua posizione in un processo separato, che viene congelato a settembre in attesa che la Consulta esamini l’eccezione sull’incostituzionalità del “lodo”, e seguita a processare il solo Mills. Che viene condannato a 4 anni e 6 mesi in primo e in secondo grado per essere stato corrotto da Berlusconi. Nell’ottobre 2009 la Corte costituzionale cancella il lodo Alfano e il Tribunale di Milano rimette in pista il processo a Berlusconi (che ricomincia oggi dinanzi a un collegio diverso da quello che ha condannato Mills). Tutti attendono il verdetto della Consulta perché, se assolvesse Mills, anche Berlusconi sarebbe salvo e non dovrebbe più ricorrere ad altre leggi ad personam già in gestazione (processo breve e/o legittimo impedimento come “ponte” verso la soluzione finale: lodo Alfano costituzionale per alte cariche e ministri o, in alternativa, ripristino dell’immunità parlamentare ). L’altroieri la Corte ha invece confermato che Mills (e dunque Berlusconi) il reato l’ha commesso, tant’è che l’ha condannato a risarcire la presidenza del Consiglio con 250 mila euro per i danni arrecati all’imparzialità della giustizia. Quanto alla pena, non ha potuto applicarla perché il processo è durato tre mesi di troppo: il reato si è estinto a fine 2009.
Ora, senza la ex Cirielli il reato si estinguerebbe nel 2014. Dunque Mills sarebbe stato condannato a 4 anni e 6 mesi. Senza il lodo Alfano, anche Berlusconi sarebbe stato condannato a una pena almeno equivalente, se non addirittura superiore in quanto corruttore. Senza l’indulto esteso alla corruzione giudiziaria, entrambi i condannati non beneficerebbero dello sconto di un terzo e sarebbero finiti in carcere. E, senza la norma salva-ultrasettantenni contenuta nell’ex Cirielli, Berlusconi finirebbe in carcere senza nemmeno poter chiedere i domiciliari. In più, dall’altroieri, sarebbe interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, pena accessoria obbligatoria per legge in caso di condanna per questo tipo di reato. Dunque la giunta per le elezioni e poi l’aula della Camera dovrebbero dichiararlo decaduto da deputato e ineleggibile per sempre, come hanno fatto tre anni fa per Previti. Mai come in questo momento, Mr.B. deve rivolgere un pensiero riconoscente alla sua maggioranza e anche al grosso della cosiddetta opposizione che, ciascuna secondo le proprie possibilità, l’hanno salvato dalla galera.