martedì 13 luglio 2010

Ci indebitiamo al ritmo di 14 miliardi al mese

A partire da oggi, i nostri figli nascono con oltre 30 mila euro di debito a testa. Non hanno ancora una carta di credito, non sanno cosa sia una cambiale ma lavoreranno dieci anni solo per mettersi in pari. Il debito pubblico italiano a maggio tocca il nuovo record di 1827,1 miliardi di euro. Quindici miliardi in più rispetto al mese precedente, 69 in soli cinque mesi. Ci indebitiamo al ritmo di 14 miliardi di euro al mese. La Grecia è andata. I politici locali se la sono già magnata, e a tutto il resto ci hanno pensato gli speculatori internazionali. A spese di chi? Vediamo se indovinate.
L'Europa decide di prestare 110 miliardi di euro alla Grecia per tenerla a galla. La BCE li crea dal nulla, appositamente per Atene. Sono destinati alla Grecia ma non glieli da. Perchè? Perché Standard & Poor’s ha giustamente declassato il debito sovrano greco al rango di junk. Spazzatura. Chi li presta fisicamente alla Grecia si becca la sola. E la banca centrale, di proprietà delle banche nazionali, a loro volta in larga maggioranza di proprietà di privati (qui da noi, per fare un esempio, solo il 6% di Banca d'Italia è pubblico), non ha nessuna voglia di caricarsi sulle spalle un prestito a fondo perduto.

E allora che si fa? Ma è semplice: paga pantalone, cioè noi. Si fa una telefonata a Tremonti e gli si dice: io ti presto quindici miliardi, e tu li presti alla Grecia. Si chiama garanzia. Non solo ci siamo cioè accollati 30 mila euro di debiti a testa, ma ora stiamo anche garantendo il debito greco. Se la Grecia non paga, non saranno i soci della BCE a rimetterci, ma ancora una volta i cittadini. Il popolo. El pueblo.
E per assicurarsi che la fregatura sia tecnicamente possibile, la BCE generosamente sospende l'applicazione della soglia minima di rating quale requisito di idoneità per il collaterale nelle operazioni di credito nell’Eurosistema nel caso di strumenti emessi o garantiti dal Governo greco.
Insomma, sarebbe come se un conoscente del tutto insolvente vi chiedesse dei soldi, voi li prestaste ad un vostro caro amico suggerendogli di prestarli a sua volta a quel conoscente, omettendo (disapplicazione della soglia) di specificare che non sarà mai in grado di restituirli. Il vostro amico non recupererà mai più i suoi soldi, in compenso ora li dovrà a voi.

Non c'è che dire: begli amici che frequentiamo!

fonte Byblu

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