Saltata l'opportunità dell'election day e quindi quella di far risparmiare allo Stato circa 400 milioni di euro grazie all'imposizione della Lega e del PDL, il 21 e il 22 giugno siamo nuovamente chiamati alle urne per esprire il nostro parere su un referundum di cui nessuno sa praticamente nulla dato lo scarso spazio dedicato dai giornali e dalle tv. Vediamo di cosa si tratta.
L'argomento del referendum è la legge elettorale, e il referendum è abrogativo, cioè chiede al cittadino se vuole cancellare una legge, o parte di essa. Se si risponde SI chiediamo di cancellare, se si risponde NO chiediamo di mantenere la legge così come è.
Quesito 1 (scheda viola) - Premio di maggioranza per la Camera dei Deputati e innalzamento sbarramento al 4% Conseguenze del SI al referendum:
- il singolo partito (non le coalizioni tra partiti) che prende più voti ottiene un premio alla Camera dei Deputati e ottiene la maggioranza delle poltrone di Deputato;
- lo sbarramento impedisce ai partiti che hanno meno del 4% di ottenere poltrone alla Camera dei Deputati.
Quesito 2 (scheda beige) - Premio di maggioranza per il Senato e innalzamento dello sbarramento all'8%. Conseguenze del SI al referendum:
- il singolo partito (non le coalizioni tra partiti) che prende più voti ottiene un premio per il Senato, quindi ottiene la maggioranza delle poltrone da Senatore;
- lo sbarramento impedisce ai partiti che hanno meno dell'8% di ottenere poltrone in Senato.
Quesito 3 (scheda verde) - Divieto di candidarsi in più circoscrizioni. Conseguenze del SI al referendum:
- i candidati possono candidarsi in una sola circoscrizione (attualmente i candidati possono presentarsi in più circoscrizioni scegliendo dopo l’elezione quella che preferiscono).
Osserviamo ora i dati delle ultime due tornate elettorali, quella del 2008 e quella più recente delle europee 2009:
2008 Camera | 2008 Senato | 2009 | |
PDL | 37,388% | 38,174% | 35,26% |
PD | 33,174% | 33,695% | 26,13% |
LEGA | 8,297% | 8,062% | 10,2% |
IDV | 4,371% | 4,13% | 8% |
UDC | 5,624% | 5,695% | 6,51% |
Infine alcune riflessioni:
1. UDC, IDV e Lega sono contrari al referendum (che penalizza i partiti minori), il PD è favorevole, mentre il PDL sembra un pò più combattutto anche se in realtà quale partito di maggioranza è decisamente quello che guadagnerebbe di più dalla vittoria del SI. A questo punto mi domando: se le distanze tra PD e PDL tendono ad incrementarsi (vedi tabella sopra), che convenienza ha il PD a votare SI a questo referendum?
2. In sostanza il referendum, innalza la soglia di sbarramento all’8% per il Senato, nel tentativo di arrivare al bipolarismo perfetto. Secondo i risultati delle europee, si eliminerebbe oggi un solo partito: l’UDC.
3. Alle recenti europee ha votato il 65,1% degli aventi diritto, qualcuno pensa che al referendum questa percentuale sarà superiore? Quindi il referendum non ha alcuna possibilità di passare.
Di per se il referendum ha le sue buone ragioni per essere approvato, ma bisogna valutare bene le cose. Diventa a questo punto fondamentale vedere il quadro di insieme in cui il referendum si trova ad esistere. Oggi il PDL ha decisamente la maggioranza e quindi una vittoria del SI lo favorirebbe ulteriormente, consentendo a Berlusconi di ottenere ancora più seggi sia alla Camera che al Senato aprendo così definitivamente la strada per la modifica della Costituzione. Votare SI significa esserne complici.
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